Home  
  Chi siamo  
  Filosofia  
  Servizi  
  Sedi  
  Contatti  

.

I sintomi di una lombalgia non sono correlabili alle alterazioni presenti in risonanza magnetica o radiografia

La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) è in grado di identificare le alterazioni strutturali della colonna vertebrale, le protrusioni o ernie discali, mentre la radiografia può evidenziare solo la presenza di artrosi, eventuali fratture, o una riduzione dello spazio intervertebrale, mentre non è in grado di valutare la struttura del disco o l’eventuale presenza di ernie o protrusioni.

Ma la presenza di un’ernia discale o di una protrusione è davvero così grave?

Molti pazienti quando sentono parlare di ernia pensano immediatamente ad un problema serio, ad un eventuale intervento chirurgico o ad un’importante restrizione delle proprie attività sportive e non. Fortunatamente, negli ultimi anni, la nostra conoscenza di questi problemi è aumentata in maniera esponenziale e sono stati pubblicati centinaia di studi e di trattamenti sperimentali.

In una revisione di Deyo R.A. del 2002 si osserva che un’ernia del disco è presente nel 30% dei pazienti asintomatici, che oltre i 35 anni di età, circa un soggetto su due presenta una degenerazione discale, ed oltre i 40 anni, una protrusione discale è presente in oltre il 50% dei soggetti. Questi dati che cosa indicano? Semplicemente che le degenerazioni discali, ernie e protrusioni, fanno parte di un processo di invecchiamento fisiologico e che frequentemente, anche se presenti, non determinano sintomi.

Questo significa che le protrusioni discali o le ernie non sono importanti? No, ovviamente possono rivestire un ruolo importante nel determinare dolore, ma solitamente in fase acuta, nel momento in cui si verifica una lesione, mentre, con il passare del tempo, i sintomi si riducono progressivamente.

Dopo una serie di studi che hanno confrontato i risultati dell’intervento chirurgico rispetto ad un approccio conservativo, si è evidenziato che si può prendere in considerazione un eventuale intervento solo  quando è presente un deficit di forza (del braccio o della gamba), in tutti gli altri casi, anche se il dolore è molto forte, si raccomanda sempre di provare un trattamento riabilitativo conservativo, perché nella maggior parte dei casi, la prognosi è positiva.

Avere un ernia o una protrusione, quindi, di per sé non significa avere un problema e gli esami radiografici o la RMN non sono sufficienti per fare una diagnosi, ma sono strumenti che servono al medico e al fisioterapista per eseguire una valutazione diagnostica o funzionale completa. Per valutare correttamente il significato di questi esami, è quindi necessario fare una visita accurata, che metta in relazione i sintomi alle alterazioni osservabili agli esami diagnostici, se possibile, perché in molti casi, la causa del dolore o del problema del paziente non sarà identificata dalla RMN o radiografia. L’ortopedico, il neurochirurgo o il fisioterapista sapranno aiutarti nell’identificazione di tale causa.

Ultima informazione utile: quando in seguito ad un movimento si sente un dolore acuto e ci si ritrova con la schiena flessa (colpo della strega) o curva da un lato (il termine tecnico che utilizziamo è “shift”), è bene rivolgersi presto al fisioterapista perché è probabile una piccola lesione discale che, se trattata precocemente, può guarire meglio e prima: dopo 5 giorni generalmente la cicatrizzazione del disco è già avvenuta ed il trattamento sarà meno efficace.

Albertoni e Bianchi Fisioterapia, Via Rezzi, 26/a - Tel. 0523-753553 - P.IVA 01434710339